Testo e Foto: Gianni Bodini
Fino al 1892 Solda era raggiungibile solo percorrendo malagevoli sentieri e una mulattiera, ma a partire da quell’anno, nel quale venne inaugurata la strada costruita su iniziativa privata per promuovere il turismo alpino, si arriva a Solda comodamente. Questa conca posta a 2000 metri di quota era già abitata dal medioevo da alcune famiglie che praticavano un’agricoltura di sopravvivenza e una modesta attività mineraria.
A partire dal diciannovesimo secolo, con la nascita di quel fenomeno divenuto poi l’alpinismo, Solda divenne ben presto una meta ambita da alpinisti e viaggiatori di tutta Europa. Nel 1871 vennero registrati 200 turisti, diventati 9.500 nel 1911, prima dello scoppio della Grande Guerra. Ghiacciai e cime selvagge sovrastano questo piccolo centro e sopra tutte svetta l’Ortles, salito per la prima volta già nel 1804, che con i suoi 3.906 metri era la cima più alta in tutto l’impero austroungarico! Gli fanno da corona il superbo Gran Zebrù (il toponimo locale: Königsspitze = Cima del re, la dice tutta), la cima Vertana, il Cevedale e una trentina di “tremila”. Una buona rete di sentieri permette delle favolose escursioni, dalle più rilassanti a quelle per specialisti e una serie di rifugi alpini offre ospitalità in quota. Oggi Solda è indubbiamente il più importante centro alpino della Val Venosta e nonostante l’aumento di turisti e di hotels ha mantenuto il suo fascino dovuto in massima parte all’insuperabile panorama. La lista degli ospiti famosi è lunghissima e tra questi ne cito solamente quattro: l’esploratore e cartografo Julius Payer, Sir Winston Churchill, Reinhold Messner e Angela Merkel!