L’oro bianco di Lasa

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Testo e Foto: Gianni Bodini

Lasa e il marmo sono un binomio inscindibile. Da tempo immemorabile dal territorio di questo paese della Val Venosta si estrae marmo di ottima qualità che viene esportato in tutto il mondo. Già i Romani lo utilizzavano per statue e pietre miliari ma alcune statue stele, rinvenute in diverse località poste lungo la valle dell’Adige, risalenti all’età del rame (3000 anni a.C.), furono realizzate con questa pietra bianca e lucente. Naturalmente allora il marmo non si estraeva dalle cave, che si trovano fino a 2000 metri di altitudine, ma si utilizzavano massi erratici, trasportati a valle dai ghiacciai. Fu a partire dalla fine del XVII secolo, grazie a degli imprenditori trentini, i fratelli Strudel, che il marmo di Lasa giunse alla corte imperiale s31 marmordi Vienna e da lì iniziò la sua marcia trionfale. Visitando Lasa ci si accorge subito dell’onnipresenza del marmo: ovunque statue e monumenti come quello enigmatico dell’imperatore Francesco Giuseppe, oppure l’abside della chiesa parrocchiale, e persino i marciapiedi sono lastricati con cubetti di marmo…
Per i più curiosi vengono offerte visite guidate nel corso delle quali si apprendono storie intriganti e si può visitare anche la sede della Lasa Marmo, per seguire le diverse fasi della lavorazione dell’oro bianco di Lasa. 

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