Bozen, 21. März 2025 – Im Rahmen der Kampagne "Mahlzeit" der OEW fand gestern im Filmclub Bozen eine besondere Veranstaltung zum Thema Wasserknappheit und Gletscherschmelze statt. Der Abend begann mit der Vorführung des Kurzfilms The Ice Builders, der eine kleine Realität im Himalaya beleuchtet und zeigt, wie Dorfbewohner in der abgelegenen Zanskar-Region versuchen, Wasser für den Sommer zu speichern. Ohne Pumpen sind sie vollständig von Regen, Schnee und Gletschern abhängig. Doch das Klima verändert sich – es wird nicht mehr so kalt wie früher. Die Botschaft eines Bewohners aus der Hochgebirgsregion: “People in cities should live simply so that we simply can live” Die Menschen in den Städten sollten einfacher leben, damit jene in höheren Lagen weiterhin existieren können.
Gletscher spielen eine essenzielle Rolle im globalen Wasserkreislauf. Sie speichern 75 % des weltweiten Süßwassers, doch bis 2100 könnten sie zwischen 20 % und 50 % ihrer Masse verlieren – mit gravierenden Folgen für Wasserverfügbarkeit und Biodiversität. Diese Thematik stand im Zentrum der anschließenden Diskussionsrunde mit renommierten Experten:
- Georg Kaser, Glaziologe
- Roberto Dinale, Direktor des Landesamts für Hydrologie und Stauanlagen
- Brigitte Gritsch, Koordinatorin Botteghe del Mondo Südtirol
- Linda Schwarz, Co-Gründerin von Protect Our Winters (POW) Italien
- Gottfried Leitgeb, ehemaliger Pächter der Rieserfernerhütte
Während der Diskussion wurde deutlich, dass es für die Gletscher in Südtirol bereits zu spät sein könnte. Roberto Dinale sprach von den noch rund 166 existierenden Gletschern, doch Georg Kaser betonte, dass es in Südtirol nichts mehr zu schützen gäbe – die Schmelze sei bereits voll im Gange. Dinale hob hervor, dass Klimaanpassungsmaßnahmen notwendig sind und sie mit allen InteressensvertreterInnen abgestimmt werden müssen. Eine Frage aus dem Publikum bezog sich auf die geplanten Speicherbecken in Kaltern: Es sei essentiell, die verschiedenen Standpunkte und die Dringlichkeit abzuwägen und geeignete Lösungen gemeinsam zu definieren.
Auch Gottfried Leitgeb, mit über 40 Jahren Erfahrung als Hüttenwirt der Rieserfernerhütte, betonte die Notwendigkeit, sich für die Zukunft zu rüsten. Er stellte in den Raum, ob es auf hochgelegenen Hütten wirklich Duschen mit Warmwasser und sonstigem Luxus benötige. Schließlich handle es sich um Schutzhütten und keine Hotels. Brigitte Gritsch, die im Vinschgau einen Selbstversorgergarten für Freunde und Familie betreibt, merkte an, dass in Zeiten der Wasserknappheit Selbstversorgergärten in der Verteilerhierarchie ncht vorkommen.
Linda Schwarz wurde gefragt, ob es nicht egoistisch sei, "das zu schützen, was man liebt, aus reiner Vergnügung". Ihre Antwort bewies das Gegenteil: Der Outdoor-Sport biete eine Plattform, um eine privilegierte Gesellschaftsschicht zu erreichen und für den Klimaschutz zu mobilisieren. Aktivismus nehme heute neue Formen an und werde von bekannten SportlerInnen unterstützt und nach außen getragen. Georg Kaser ergänzte, dass genau solche Organisationen in dieser Phase der Erderwärmung nötig seien, um auf schwerwiegende Folgen für Mensch und Natur aufmerksam zu machen. Die Politik sei bislang nicht in der Lage gewesen, dieses Problem zu lösen – es müsse ein Umdenken auf Wählerseite stattfinden.
Den zweiten Teil des Abends bildete die Vorführung des Films Downstream, produziert von POW in Zusammenarbeit mit Icebreaker. Der Dokumentarfilm thematisiert die globalen Auswirkungen des Klimawandels auf Flüsse und die Gesellschaft vor Ort. Er zeigt auf, welche Verantwortung sowohl Einzelpersonen als auch die Outdoor-Industrie tragen, um dem drastischen Klimawandel entgegenzuwirken.
Die Problematik des Gletscherschwunds hat inzwischen auch auf internationaler Ebene hohe Relevanz erlangt. Die Vereinten Nationen haben das Jahr 2025 offiziell als "Internationales Jahr des Gletscherschutzes" ausgerufen. Der Film Downstream wurde kürzlich auf der renommierten Sustainability Week des Economist in London präsentiert und beim UNESCO Headquater in Paris, anlässlich des Welt-Gletscher- und Weltwassertags gezeigt. Auch in New York wird der Trailer zum Film im UN-Hauptquartier, mit der Alpinistin Angela Hawse, präsentiert. Ein weiterer Höhepunkt: Am 8. April wird Downstream im EU-Parlament gezeigt, um auf die Relevanz der Thematik aufmerksam zu machen.
Die Outdoor-Community fordert Europa dazu auf, Verantwortung zu übernehmen und Maßnahmen für eine lebenswerte Zukunft zu ergreifen. Der Schutz der Gletscher ist nicht nur eine Frage der Bergwelt, sondern eine globale Krise, die Trinkwasserversorgung, Nahrungsmittelproduktion und Energiegewinnung betrifft.
Zum Abschluss rief Linda Schwarz als Aktivistin dazu auf, sich aktiv in die Gemeindeentwicklungsprogramme für Raum und Landschaft einzubringen. Der partizipative Prozess sei eine gute Möglichkeit, dem Klimawandel vor Ort entgegenzuwirken. Durch ko-kreative Ansätze könnten die Menschen selbst die Veränderungen der nächsten 15–20 Jahre mitgestalten.
"Ghiacciai in trasformazione: serata cinematografica al Filmclub di Bolzano illumina il cambiamento climatico e la scarsità d'acqua"
Bolzano, 21 marzo 2025 - Nell'ambito della campagna "Mahlzeit" della OEW, si è svolto ieri al Filmclub di Bolzano un evento speciale sul tema della scarsità d'acqua e dello scioglimento dei ghiacciai. La serata è iniziata con la proiezione del cortometraggio The Ice Builders, che mostra una piccola realtà dell'Himalaya e racconta come gli abitanti del remoto Zanskar tentino di immagazzinare acqua per l'estate. Senza pompe, dipendono interamente dalla pioggia, dalla neve e dai ghiacciai. Ma il clima sta cambiando: non fa più così freddo come un tempo. Il messaggio di un abitante della regione d'alta montagna: "People in cities should live simply so that we simply can live" - le persone nelle città dovrebbero vivere in modo più semplice affinché noi possiamo semplicemente sopravvivere.
I ghiacciai svolgono un ruolo essenziale nel ciclo idrico globale. Essi immagazzinano il 75% dell'acqua dolce del mondo, ma entro il 2100 potrebbero perdere tra il 20% e il 50% della loro massa, con gravi conseguenze per la disponibilità idrica e la biodiversità. Questa problematica è stata al centro della tavola rotonda successiva, che ha visto la partecipazione di rinomati esperti:
- Georg Kaser, glaciologo
- Roberto Dinale, direttore dell'Ufficio provinciale Idrologia e dighe
- Brigitte Gritsch, coordinatrice di Botteghe del Mondo Alto Adige
- Linda Schwarz, co-fondatrice di Protect Our Winters (POW) Italia
- Gottfried Leitgeb, ex gestore del rifugio Vedrette di Ries
Durante la discussione è emerso che per i ghiacciai dell'Alto Adige potrebbe essere già troppo tardi. Roberto Dinale ha parlato dei circa 166 ghiacciai ancora esistenti, ma Georg Kaser ha sottolineato che non c'è più nulla da proteggere: lo scioglimento è già in atto. Dinale ha sottolineato che sono necessarie misure di adattamento climatico e che devono essere concordate con tutte le parti interessate. Una domanda dal pubblico ha riguardato i bacini di accumulo previsti a Caldaro: è essenziale valutare i diversi punti di vista e l'urgenza della questione, definendo insieme soluzioni adeguate.
Anche Gottfried Leitgeb, con oltre 40 anni di esperienza come gestore del rifugio Vedrette di Ries, ha sottolineato la necessità di prepararsi per il futuro. Ha sollevato la questione se sia davvero necessario avere docce con acqua calda e altri comfort in alta quota, considerando che si tratta di rifugi e non di hotel. Brigitte Gritsch, che gestisce un orto autosufficiente per amici e famiglia in Val Venosta, ha osservato che, in tempi di scarsità d'acqua, gli orti autosufficienti non rientrano nella gerarchia di distribuzione.
A Linda Schwarz è stato chiesto: "Non è egoistico proteggere solo ciò che si ama, per puro piacere personale?" La sua risposta ha dimostrato il contrario: lo sport outdoor offre una piattaforma per sensibilizzare una fascia privilegiata della società e mobilitarla per la protezione del clima. L'attivismo oggi assume nuove forme ed è supportato da atleti noti che diffondono il messaggio. Georg Kaser ha aggiunto che organizzazioni come POW sono necessarie in questa fase del riscaldamento globale per evidenziare le gravi conseguenze per l'uomo e la natura. La politica finora non è stata in grado di risolvere il problema: è necessario un cambiamento di mentalità tra gli elettori.
La seconda parte della serata ha visto la proiezione del film Downstream, prodotto da POW in collaborazione con Icebreaker. Il documentario affronta l'impatto globale del cambiamento climatico sui fiumi e sulle comunità locali, evidenziando la responsabilità sia degli individui che dell'industria outdoor nel contrastare il drastico cambiamento climatico.
La problematica dello scioglimento dei ghiacciai ha ormai rilevanza a livello internazionale. Le Nazioni Unite hanno ufficialmente proclamato il 2025 "Anno Internazionale della Protezione dei Ghiacciai". Il film Downstream è stato recentemente presentato alla rinomata Sustainability Week dell'Economist a Londra e presso la sede UNESCO a Parigi, in occasione della Giornata Mondiale dei Ghiacciai e dell'Acqua. Anche a New York il trailer del film verrà mostrato presso la sede ONU, con la partecipazione dell'alpinista Angela Hawse. Un altro momento significativo sarà l'8 aprile, quando Downstream verrà proiettato al Parlamento Europeo per sensibilizzare sulla rilevanza della questione.
La comunità outdoor chiede all'Europa di assumersi la responsabilità e di adottare misure per un futuro vivibile. La protezione dei ghiacciai non riguarda solo le montagne, ma è una crisi globale che coinvolge l'approvvigionamento di acqua potabile, la produzione alimentare e la generazione di energia.
A conclusione dell'evento, Linda Schwarz ha esortato tutti a partecipare attivamente ai programmi di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio. Il processo partecipativo è un'ottima opportunità per contrastare il cambiamento climatico a livello locale. Attraverso approcci co-creativi, le persone possono contribuire direttamente alle trasformazioni dei prossimi 15-20 anni."