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Grüne Fraktion - Gruppo Verde - Grupa Vërda

Schulstart in Südtirol: Grüne fordern bessere Kinderbetreuung und leistbares Wohnen für Studierende

Der Start ins neue Schul- und Universitätsjahr ist immer ein besonderer Moment – in den letzten Jahren aber immer öfter auch von Frustration begleitet. Denn die Situation bei der Kinderbetreuung hat sich nicht gebessert, wie es versprochen wurde. In einer Pressekonferenz haben die grünen Landtagsabgeordneten auf die veralteten Regelungen, das fehlende Personal und unzureichende Angebote hingewiesen. Studierende leiden unter einem eklatanten Mangel an leistbarem Wohnraum. Zur Besserung der Situation bringt die Grüne Fraktion im Landtag zwei Anträge ein: einen für eine bessere Kinderbetreuung, den anderen für neue, leistbare Studierendenheime.

Kinderbetreuung
Personalmangel, komplizierte Zugangsregeln, Lücken und Ungleichheiten im Sommerangebot, Probleme bei Mensa, Öffnungszeiten und Wartelisten – all dies belastet zunehmend viele Eltern. Die Empfehlung des Rates der Europäischen Union zu frühkindlicher Betreuung und Bildung, die sogenannten „Barcelona-Ziele 2030“, sieht vor, dass mindestens 45 Prozent der Kinder unter drei Jahren Zugang zu Betreuungseinrichtungen haben. In Südtirol liegt die Quote derzeit bei nur 25 Prozent. 

“Über 70% der Kinder werden zu Hause oder anderswo betreut, oft mit viel Improvisation und übermenschlichem organisatorischen Aufwand. Das ist weder im Interesse der Kinder noch im Interesse des pädagogischen Personals in den Einrichtungen. Familien brauchen Sicherheit und Kontinuität, nicht ein Mosaik aus Provisorien“, sagt Brigitte Foppa, Erstunterzeichnerin des Grünen Beschlussantrags, der im der nächsten Landtagsitzung behandelt wird.

Die Grünen fordern einen umfassenden Plan für die Altersgruppe von null bis sechs Jahren: zugängliche, kontinuierliche, bezahlbare Angebote und eine angemessene – auch finanzielle – Aufwertung des Personals. Außerdem müssen Zugangsregeln für Kitas reformiert (derzeit gibt es viele Benachteiligungen!), die Bedingungen in den Kitas im Hinblick auf die Räumlichkeiten und den Betreuungsschlüssel verbessert und flexible Nachmittags- und Sommerbetreuungsangebote geschaffen werden. „Verlässliche Bildungsangebote bedeuten gerechtere Chancen für Kinder und mehr Gelassenheit für Eltern“, betonen die Landtagsabgeordneten Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer und Zeno Oberkofler.

Wohnraum für Studierende und Forschende
Unbestritten ist auch die Wohnungsnot für Studierende. Derzeit zahlen Studierende zwischen 450 und 700 Euro pro Monat für ein Zimmer – eine erhebliche Belastung für viele Familien. Seit 2011 hat das Land keine neuen Studierendenwohnheime mehr errichtet, sodass Studierende auf den freien Markt angewiesen sind.

„Das Recht auf Studium darf nicht von Marktmechanismen abhängen. Deshalb fordern wir, dass das Land in Zusammenarbeit mit gemeinnützigen Bauträgern in neue öffentliche Studentenheime investiert – mit Zimmern zu wirklich leistbaren Preisen“, erklärt Zeno Oberkofler, Erstunterzeichner des entsprechenden Beschlussantrags. „Wenn wir für junge Studierende attraktiv sein wollen, müssen wir ihnen auch einen Platz zum Wohnen und zum Leben garantieren.“

„Unsere Forderungen zielen auf eine gerechtere Gesellschaft. Planbarkeit und Leistbarkeit sind Grundvoraussetzungen dafür“, so Foppa, Oberkofler und Rohrer.

Weitere Informationen: Foto und Anlagen

Bozen, 04.09.2025

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa 
Zeno Oberkofler 
Madeleine Rohrer

 

Inizia la scuola: i Verdi chiedono di migliorare l’assistenza alla prima infanzia e alloggi accessibili per chi studia 

L’inizio del nuovo anno scolastico è un momento importante, spesso però accompagnato da un senso di frustrazione. Sì, perché negli ultimi anni la situazione dell’offerta di assistenza per bambine e bambini non è migliorata come doveva. In una conferenza stampa il Gruppo Verde ha spiegato le falle del sistema che creano problemi a molte famiglie. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori a loro volta non trovano alloggi accessibili. Con due mozioni il Gruppo Verde indica le strade da percorrere.

Assistenza all’infanzia

Mancanza di personale, regolamenti per l’accesso ai servizi, mancanza e disomogeneità di servizi durante l’estate, mensa, orari, liste d’attesa e via dicendo creano grossi grattacapi a un gran numero di genitori. La raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sulla prima infanzia – i cosiddetti “Obiettivi di Barcellona per il 2030” – stabilisce che almeno il 45% dei bambini e delle bambine sotto i tre anni dovrebbe avere accesso a servizi per la prima infanzia. In Alto Adige questo obiettivo non viene raggiunto neanche lontanamente: attualmente l’offerta copre appena il 25%.

“Oltre il 70% dei bambini quindi passa la sua vita a casa o in altra situazione, spesso con un enorme impegno, improvvisazioni continue e stress per le famiglie. Tutto ciò non può essere nell’interesse dei bambini, come non è nell’interesse del personale delle strutture per la prima infanzia. Le famiglie hanno bisogno di sicurezza e continuità, non di un mosaico di soluzioni provvisorie”, riassume Brigitte Foppa, prima firmataria della mozione del Gruppo Verde che sarà discussa durante la prossima seduta del Consiglio provinciale. 

I Verdi chiedono perciò un piano complessivo per l’infanzia da 0 a 6 anni, con servizi accessibili, continui, economicamente sostenibili e meglio coordinati con i bisogni delle famiglie, oltre a una valorizzazione anche economica del personale educativo. E anche: rivedere il rapporto numerico tra bambin* e insegnanti nelle strutture, così come il rapporto tra bambin* e spazio a disposizione, rivedere i regolamenti per l’accesso agli asili nido e le microstrutture, specialmente anche per i figli di persone non lavoratrici (attualmente penalizzate), e infine offrire servizi pomeridiani ed estivi flessibili. 

“Servizi educativi affidabili significano pari opportunità per bambine e bambini e maggiore serenità per i genitori”, sottolineano i consiglieri provinciali Verdi Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler.

Alloggi per student* e ricercator*

Ormai è assodato che c’è una grave carenza di alloggi per studentesse e studenti nella nostra provincia. Oggi chi studia all’università paga mediamente tra 450 e 700 euro al mese per una stanza: una spesa ingente per molte famiglie. Dal 2011 la Provincia non ha più realizzato nuove residenze studentesche; chi studia nella nostra provincia, dunque, si ritrova a dover cercare un alloggio sul mercato libero. 

“Il diritto allo studio non può più dipendere dalle logiche di mercato. Per questo chiediamo che la provincia investa, in collaborazione con enti senza scopo di lucro, in nuovi studentati pubblici con camere a prezzi realmente calmierati”, così Zeno Oberkofler, primo firmatario della mozione. “Se vogliamo essere attrattivi per giovani studentesse e studenti, dobbiamo poter garantire loro un posto dove poter vivere”.

“Le nostre richieste puntano a una società più equa e che tenga conto delle esigenze delle persone – di tutte”, concludono Foppa, Oberkofler e Rohrer.

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