Testo e Foto: Gianni Bodini
Glorenza è nota per essere la più piccola città d’Europa completamente cinta dalle mura. Si badi bene, città”! In un documento del 1294 viene citata per la prima volta Glorenza come città murata che successivamente viene collocata al settimo posto tra le 18 città della contea di Tirolo. Ma perché mai un borgo così piccolo( fino ad oggi mai raggiunto i 1000 abitanti) è assunto al rango di città? Per intuirlo basta dare un’occhiata alla carta geografica. Glorenza si trova al centro di numerose e importanti vie commerciali transalpine, e proprio dagli scambi commerciali e al relativo benessere economico è dovuta la magnificenza dei suoi edifici, delle residenze signorili, dei portici, e della cinta muraria punteggiata da tre monumentali porte turrite. Qui convergevano le vie che portavano a Merano (allora capitale del Tirolo), al passo di Resia e quindi ad Augusta (Augsburg, la ricca città dei Fugger), al granducato di Milano e ai Grigioni. Glorenza era un punto di passaggio obbligato per tante merci: vino, carne affumicata, cereali, loden e soprattutto il sale proveniente da Hall e diretto in Lombardia, del quale Glorenza aveva ottenuto il monopolio! Appena fuori dalle mura, dove oggi si erge la chiesa parrocchiale, si trovava un guado per attraversare l’Adige, e qui si tassavano le merci in transito che poi per legge erano obbligate ad essere esposte e messe in vendita all’interno delle mura! Insomma Glorenza era diversa dagli altri borghi della valle che, anche se più grandi, come la vicina Malles, erano legati ad un’economia povera, di sussistenza, basata prevalentemente su pochi prodotti agricoli. Dai documenti dell’epoca sappiamo che qui oltre ad un certo numero di contadini e artigiani vivevano notai, albergatori, commercianti, nobili. Inoltre per ben 700 anni a Glorenza aveva avuto sede il tribunale dell’alta val Venosta! Tutto ciò lo si “vede” , lo si legge, negli edifici eretti proprio per mostrare con orgoglio il proprio stato sociale. Le cose cambiarono drasticamente nel 1499, quando a seguito della sanguinosa battaglia della Calva (le cronache parlano di 5000 morti), combattuta nei pressi della città, le truppe tirolesi vennero sconfitte da quelle engadinesi che distrussero Glorenza. L’imperatore Massimiliano fortemente impressionato dalla visione di rovina di quella “sua” città preferita, la fece ricostruire ancora più bella di prima. Ma i tempi erano cambiati, gli equilibri politici e le rotte commerciali si erano modificati e Glorenza persa la sua importanza restò per lungo tempo un piccolo borgo di contadini in lento e continuo disfacimento, fino a quando un nuovo fenomeno, il turismo, contribuì a svegliarla dal lungo letargo e a partire dagli anni ’70 con una serie di lodevoli lavori di restauro è tornata a splendere. Oggi tutti noi possiamo godere di questo gioiello architettonico e urbanistico incluso tra i borghi più belli d’Italia! Ma nonostante tanta bellezza un neo le resta: la mancata realizzazione di una circonvallazione per il traffico di transito. Speriamo che per risolvere il problema non si debba attendere l’arrivo di un altro imperatore!